Ottimizzazione delle schermature – Case study confort estivo

Con questo articolo affrontiamo l’ultimo caso studio relativo alla tematica Strategie Passive per il confort estivo. Dopo aver analizzato qui gli interventi di miglioramento sul progetto Edificio ATER Treviso e qui il caso studio sull’isolamento delle contropareti, ora verifichiamo l’ottimizzazione delle schermature solari.

In particolare facciamo riferimento alle schermature da installare sui serramenti a nastro di un fabbricato industriale nella porzione adibita a ufficio, con un focus sulla variazione di alcuni parametri:

  • Dimensioni e distanza dalla facciata di un sistema di lamelle orizzontali;
  • Installazione di sporti e gronde orizzontali;
  • Installazione di elementi schermanti “a setto” verticali”
  • Mix delle soluzioni precedenti.

Visto che i risultati dello studio sono difficilmente traducibili in regole generali essendo molto influenzati dall’orientamento dell’edificio, dalla sua collocazione e dalle altre schermature esistenti, in questo contesto riteniamo più interessante un approfondimento metodologico.

Climate change e attendibilità dei dati di input 

Il progetto nasceva dalla richiesta della committenza che lamentava temperature inaccettabili nell’edificioRicordiamo che, a causa dei carichi interni, gli edifici adibiti a ufficio sono spesso particolarmente interessati dal surriscaldamento estivo. Dalle prime simulazioni effettuate si notava un surriscaldamento importante del fabbricato, ma non le condizioni “estreme” che sembravano verificarsi secondo le persone che lo utilizzavano. Dopo aver verificato la validità del modello numerico ci si è interrogati sulla qualità dei dati di input attraverso un confronto tra le condizioni al contorno previste dal file meteo standard (file .epw della stazione Brescia – Ghedi) e quelle effettivamente misurate dalla più prossima stazione meteorologica nell’anno precedente. Il confronto, riportato in figura 11, per i soli giorni più critici dell’anno mostra uno scostamento medio di circa 6.5°C, con punte che arrivano fino a 18°C.

Fig. 11. Confronto tra i dati misurati e il file meteo standard.

Conclusioni

Il caso studio mostra come i dati meteo standard – basati sulle osservazioni storiche nei decenni passati – non tengano in adeguata considerazione il surriscaldamento già in corso e le ondate di calore sempre più frequenti nei mesi estivi.  I metodi di valutazione dinamica devono tenere conto di questo aspetto per fornire dati corretti e allineati ai reali effetti del climate change sul confort abitativo nei mesi più caldi dell’anno.

Vai all’articolo Strategie Passive per il confort estivo per una panoramica generale sul tema e sui risultati dei casi studio trattati.